CAPITOLO 5- A VOLTE UN BACIO E' SOLO UN BACIO
Le luci si erano spente, e Conan provò un moto di paura. Che la sua sensazione si fosse rivelata corretta??? E se...???
- AI! AI, DOVE SEI???
- Sono... Sono qui...
- Dammi la mano e non allontanarti per nessuna ragione... Potrebbe essere pericoloso...
Ma la folla spingeva spaventata, ed era sempre più difficile cercare di rimanere uniti.
- Heiji, ho paura!
- Sciocca, ci sono io con te!
- Heiji...
- Dottor Araide...!!! Dottoreee...
- Ran, calma, sono qui! Fra poco torna la luce.
- Maokotoooo! Makotooo!
- Sonoko, sono qui!!!
Nel frattempo, due uomini comunicano tramite auricolare.
- Dobbiamo trovare Miyano, molto probabilmente sta per essere presa di mira!
- Sì! Con le torce cerchiamo di trovarla... Teniamoci in contatto, se la trovi.
- E' il momento, Vermouth...
La canna di una pistola si levò nell'aria.
- Ai... AIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!
La bambina venne strattonata via, e finì proprio al centro della pista da ballo, sotto il lampadario elettronico.
- Ai! Ai, dove sei??? AIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!
- Sono... Al centro della pista...
Conan si precipitò, giusto in tempo per sentire un sibilo che non prometteva nulla di buono.
- Addio... Sherry!
Il lampadario stava cadendo!
- AIIIIIIII!!!! SPOSTATI DI LI'!!!!!!!
Conan si gettò sotto il lampadario, giusto in tempo. Ai era salva, e per fortuna anche lui era illeso. La sentiva respirare sotto di lui, stava ancora tremando di paura. Il suo viso era vicinissimo a quello di Ai, poteva sentire il suo respiro a contatto con la sua pelle. Poi, pochi secondi dopo, la luce tornò.
- Shu, è salva... Teniamoci in allerta, io li cerco e tu tieni d'occhio la ragazzina!
- Bene!
- Ai! Ai, stai bene?
- Penso... Penso di sì... Ah, Kudo-kun...
- Sì?
- Mi... Mi stai sfondando...
- Oh... Scusa.
- Grazie... Sarei morta schiacciata lì sotto, senza di te.
- Ma figurati, l'avrei fatto per chiunque.
- Certo...
Un'ombra di tristezza si dipinse nei suoi occhi, ma Conan non lo notò.
Il ballo riprese, e mancava solo l'ultima domanda su Doyle. La ragazza che avesse risposto per prima, avrebbe fatto aggiudicare al compagno il prezioso premio.
- Allora ragazze, questa è una domanda molto semplice: per rispondere dovete schiacciare il bottone che trovate vicino alla sedia! Allora, la domanda è: Come si chiama la moglie del Dottor Watson?
Ai schiacciò subito il bottone e pronunciò chiaramente:
- Mary.
- Complimenti, la risposta è esatta! Proprio Mary! Vince il libro... Conan Edogawa!
- Sììì! Grande, Ai!
- Grazie.
- Kazuha, accidenti!
- Ma se non me la ricordavo!
- Appunto!
- H-E-I-J-I! Non si invitano le ragazze solo per questa cose!
- Va bene, okay, torniamo a ballare.
- Senti, Ai.
- Sì?
- Ti manca tua sorella?
- Cosa?
- Allora?
- Beh, è logico. Certo che mi manca. E' naturale.
- Ai... Stai piangendo?
La bambina aveva affondato il viso sulla giacca di Conan.
- Sì che mi manca! E come non potrebbe? Lei è la sola... Che mi abbia amato davvero...
- Anche io ti voglio bene.
- Questo lo so, ma... Non sarà mai la stessa cosa... Ed io non ce la faccio a dimenticarla...
- Tu sei una donna forte, hai reagito alla morte di tua sorella da sola...
- Sapessi quanto mi manca...
Continuarono a ballare ancora un po'.
- Kudo-kun...
- Sì?
- Mi puoi portare qualcosa da bere? Che so, un Martini...
- Ma Ai, è alcolico!
- Ed io sono maggiorenne...
- Ma con il corpo di una bambina!
- Su, non fare il paparino... Sei odioso quando fai così.
- Ma che ti prende stasera?
- Che mi prende? Non lo so, cerca di indovinare... Grande detective!
Ai con passo deciso uscì fuori dalla stanza e si diresse verso la sua cabina.
- Ai! Ai, aspetta!
- Si può sapere che cosa vuoi???
- Sei stata strana per tutta la sera, mi pare logico che...
Ai gli si era buttata fra le braccia.
- A... Ai???
- Almeno per questa sera... Dimentica ciò che per te non sono... Dimentica il mondo all'infuori di qui... Ti amo, idiota!
Con le lacrime agli occhi, appoggiò le mani sulle sue spalle, si alzò leggermente sulle punte, e lo baciò.
Lui non la respinse, e non sapeva nemmeno perchè non lo faceva. Lui era quasi certo di provare solo una sicera amicizia per Ai, eppure perchè... Non riusciva a fermarsi?
Ai fu la prima a staccarsi, lentamente.
Aveva ancora le lacrime agli occhi e lo sguardo triste. Come un sogno (e forse di un sogno si era trattato?) corse per il tratto che la separava dalla cabina, ed entrò. Conan sentì una serratura che si chiudeva. Con la mente confusa, tornò anche lui nella sua cabina.
Quella mattina, a colazione, Conan cercò di avvicinarsi ad Ai, per poterle parlare da solo.
- Ai, senti, io...
- Non mi devi dire niente, Kudo-kun... Ieri sera... E' stato un errore... E nemmeno io lo volevo... Non ero in me, ecco...
- Non... Non ti preoccupare.
- Sai, a volte un bacio... E' solo un bacio.
Si allontanò, e due lacrime iniziavano a scendere. Non avrebbe mai potuto capire quello che le era costato dire quelle parole.
Conan avrebbe dovuto sentirsi sollevato, eppure perchè... Provava quell'incredibile senso di vuoto?
Ecco a te