Le due metà del detective, La posto anche qui

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AiAngel92
icon12  view post Posted on 14/8/2007, 11:04 by: AiAngel92




CAPITOLO 1: QUALCOSA STA CAMBIANDO...

Un'enorme sala da ballo, lui e Ran. Il suo bellissimo viso, i suoi occhi limpidi, la purezza nello sguardo, nella voce.

- Shinichi! E' splendido che tu sia tornato! Com'è bello, poter fare un ballo in tranquillità, senza pensieri, solo noi due!!!

Vedeva Ran; la sua immagine ovunque riflessa in mille specchi luccicanti, il suo meraviglioso sorriso.

- Ti amo, Shinichi! Non mi lascerai mai più?
- Ti starò sempre vicino!

E l'agognato momento del ricongiungimento, lo stretto abbraccio, il fatto che poteva dire che quella splendida ragazza dal vestito bianco, dagli azzurri occhi limpidi, fosse sua, e solo sua. Aveva gli occhi stranamente rilucenti, e un rossetto rosso fuoco, delle labbra stupende, e Shinichi si avvicinava, la baciava, e ancora, ancora, ancora... Sembrava che il tempo non potesse scorrere, che lui fosse sempre rimasto Shinichi, che nulla fosse cambiato, che Ran sarebbe sempre stata la sua Ran...

Ma Shinichi lo sapeva benissimo che era pura illusione, che il tempo in cui poteva stare con Ran senza pensieri era ben lontano dalla realtà. Per quanto ripudiasse quella situazione, non poteva farci nulla: era la dura realtà. E la cosa peggiore era il fatto che sapeva che era tutta colpa sua. Se quel giorno non fosse corso dietro a Gin e Vodka...

E la realtà, cruda, gli si spriogionò in sogno con vivida evidenza: un salone enorme, illuminato, ma non più pieno di specchi, erano pareti colorate quelle che vedeva, bambini e bambine che ballavano, canzoni dei cartoni animati quelle che sentiva, e il suo corpo, nuovamente quello di Conan. Nessuna traccia di Ran. Il suo cuore si riempiva mano a mano di tristezza, iniziò a camminare lentamente, fin quando, con la testa abbassata, si scontrò con una piccola dama mascherata, dal lungo vestito ottocentesco azzurro.

- Scusami...

Le tese una mano per rialzarsi, ma la piccola cratura ostinata con impegno si rialzò su quei tacchi troppo alti per lei, e lo guardò in faccia con i suoi occhi azzurri che sembravano volergli scavare l'anima. Non una parola di rimprovero, bastavano quegli occhi freddi come il gelo a farlo sentire più che mai strano. La piccola mano rivestita di guanto bianco perlato prese la sua. La sentiva più che mai fredda, ma non poteva fare a meno di seguire la piccola dama: pareva di cristallo, qualsiasi cosa poteva romperla, qualsiasi cosa infrangerne la purezza. Rimasero così, a poca distanza l'uno dall'altro, senza proferire parola. Conan era stranamente intimidito dalla piccola dama, che vestiva una maschera piumata che lasciava intravedere solo gli occhi. Cercò di rivelare il suo viso, ma la dama fece fiera opposizione.

- No, non voglio che tu sappia chi sia. Non è bene per te, e tantomeno per me.
- Ma perchè?
- Non puoi ancora conoscere la verità su di me, non sei pronto. Non puoi ancora conoscere il divario che è venuto a crearsi nella tua anima...

Il sogno crollò, come un palazzo di vetro, e lui si ritrovò con la guancia calda di Ran appoggiata sulla sua. Alla sola vista, riacquistò un po' della sua tranquillità. Aveva proprio mangiato pesante, quella sera.

Il giorno dopo era un po' su di giri, anche perchè aveva dormito poco e male. Quando arrivò, notò Ai stranamente preoccupata.

- Ciao! Come mai quella faccia?
- Mah, niente... Non è diversa da quella che ho tutte le mattine...
- Ah ah, ecco a fare il gentile cosa si guadagna...
- Con le persone ottuse come me, vero?

Gli parve di sentire un tono diverso nella voce di Ai, ma forse era solo stata la sua immaginazione, in fondo che Ai aveva il suo carattere complesso non era una novità. Però, quello che lo fece realmente rabbrividire fu il modo di muoversi di Ai: non ci aveva fatto caso prima, ma era lo stesso modo di muoversi della damina del sogno. E anche gli occhi...
Ma cosa andava a pensare? Era impossibile una cosa del genere. A Conan potevano piacere le bambine di otto anni, non a Shinichi! E lui era Shinichi, Shinichi! Ma più cercava di forzarsi, più iniziava a comprendere... Possibile che, col tempo, si fossero evolute personalità diverse, quasi come se... Conan e Shinichi fossero diventate due personalità distinte?
Continuò a ripetersi che era impossibile, soprattutto dopo che quando vide Ran per il pranzo c'era ancora lo stesso identico sentimento, lo stesso, fortissimo sentimento di sempre, lui, SHINICHI, era ancora innamoratissimo di Ran. Ma allora perché CONAN non vedeva l'ora di andare dai Detective Boys, per fare i compiti con Ai? Possibile... Possibile?

 
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